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IntroduzioneCome calcolare isola di caloreInterventi e strategiaQuanto un'isola di calore è critica per l'essere umano?

Come identifico le isole di calore nel mio sito?

L’indice Urban Heat Island di XNatura misura quanto le aree urbane risultano più calde, usando dati Sentinel-2 e dati NASA. È cruciale per urbanistica e anche per altri settori individuare hotpsot e azioni di mitigazione.

Avete notato che le città tendono ad essere più calde delle aree rurali circostanti?

Isole di calore Xnatura

Oggi parliamo dell'Urban Heat Island KPI. Questo indicatore misura quanto sono più calde le aree urbane rispetto alle zone rurali vicine e si trova nella sezione “Microclima” della piattaforma XNatura, con dati provenienti da ESA Sentinel 2 e dal Digital Elevation Model della NASA. Questo KPI è fondamentale per la pianificazione urbana, lo sviluppo immobiliare e la salute pubblica, perché le isole di calore urbane aumentano il consumo energetico, peggiorano la qualità dell'aria e aumentano i rischi per la salute durante le ondate di calore. Ad esempio, identificando i punti caldi di una città, gli urbanisti possono progettare interventi come l'espansione delle aree verdi o l'utilizzo di materiali edilizi più freschi, rendendo le città più resilienti e vivibili.

Quali dati servono per calcolare l’isola di calore urbana?

Xnatura mappa isole di calore

Per stimare l’Urban Heat Island di un sito aziendale su XNatura servono tre gruppi di dati che lavorano insieme:

Temperatura del suolo

– Immagini termiche satellitari acquisite ogni giorno, indicano, pixel per pixel, quanto caldo è il terreno o l’asfalto.


Modello di riferimento del territorio

– Il Digital Elevation Model della NASA (30 m) corregge l’effetto dell’altitudine e delle ombre.

– Un layer di uso del suolo (CORINE/ESA) distingue fra superficie impermeabile, vegetazione e acqua, così il modello sa quali materiali trattengono più calore.


Condizioni meteo di controllo

– Dati ERA-5 (temperatura dell’aria, vento, umidità) servono a calibrare le stime nei diversi momenti della giornata.


Il sistema confronta la temperatura media delle celle urbane con quella di aree rurali a 5 km di distanza, calcola il delta termico in °C e produce una mappa a colori che mette in evidenza gli hotspot. Il tutto viene aggiornato ogni mese per riflettere stagioni e ondate di calore.

Quali interventi riducono in modo più efficace i punti caldi identificati?

Xnatura interventi per ridurre isole di calore

Per abbassare le temperature nei punti caldi individuati, la strategia più efficace combina verde, superfici riflettenti e tecniche edilizie. Inizia aumentando la copertura vegetale: alberature lungo strade, tetti verdi e pareti verticali ombreggiano l’asfalto e favoriscono l’evapotraspirazione, riducendo fino a 2 °C la temperatura superficiale. Completa l’intervento con materiali “cool” ad alta riflettanza (SRI > 80) su tetti e facciate: membrane bianche, tegole ceramiche chiare o vernici riflettenti respingono il 60–70 % dell’irraggiamento solare. Nei marciapiedi sostituisci l’asfalto con pavimentazioni permeabili a base di calcestruzzo fotocatalitico, che riflettono il calore e consentono l’infiltrazione dell’acqua piovana, raffreddando il microclima. Infine, pianifica la messa a dimora di alberi autoctoni in allineamenti mirati agli hotspot; varietà a chioma ampia (es. tiglio, platano) garantiscono ombra nelle ore di picco, prolungando la vita degli asfalti e migliorando la qualità dell’aria.

Qual è la soglia di temperatura oltre la quale un’isola di calore diventa critica per la salute delle persone in un sito?

Xnatura soglie di temperatura

Un’isola di calore diventa “critica” quando la temperatura combinata con umidità, sole e vento (espressa come WBGT – Wet-Bulb Globe Temperature) oltrepassa i 26 °C. A quel valore il corpo umano perde efficienza nel dissipare calore: aumentano disidratazione, colpi di calore e rischio cardiovascolare, specialmente per anziani, bambini e lavoratori all’aperto. In condizioni estive tipiche (umidità ≈ 50 %), 26 °C WBGT corrisponde a 32–34 °C di temperatura dell’aria; se l’isola di calore aggiunge 2 °C a quel picco, si raggiungono facilmente 36 °C e si entra nella fascia d’allerta elevata (28–30 °C WBGT). 


Oltre i 30 °C WBGT – circa 38 °C di aria – le linee guida internazionali consigliano di sospendere o ridurre drasticamente le attività fisiche intense, garantire idratazione continua, fornire ombra e raffreddamento attivo. 


Monitorare il KPI UHI di XNatura insieme ai dati meteo in tempo reale permette di anticipare questi superamenti, attivare piani di emergenza, riorganizzare i turni e progettare misure di mitigazione (tetti “cool”, aumento di verde, superfici riflettenti) per riportare il delta termico entro limiti di sicurezza.

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